Strade iconiche, lunghissime, che corrono per centinaia di chilometri attraverso territori dalla geografia distinta, a volte completando il proprio percorso in un unico paese, altre attraversando i confini di diverse nazioni; strade come la Ruta Nacional 40 che taglia l’Argentina dalla Patagonia del sud fino al confine con la Bolivia, nei pressi della città di Quiaca, dopo un percorso di circa 5000 chilometri.


Proprio la RN40 è stata protagonista di un nostro lungo viaggio in bus partito da El Chalten la notte del 25 Dicembre 2022, durato circa 20 ore (e quasi 1200Km percorsi) per raggiungere il primo avamposto della Patagonia Argentina del nord, la cittadina di Esquel.


Il nostro programma prevedeva di far tappa in questo centro abitato per un paio di giorni, per poi dirigerci verso le più note mete di El Bolson e Bariloche, luoghi decisamente celebri di questa parte di Patagonia argentina.


Tuttavia, una volta giunti a Esquel, si è verificata una di quelle cose che rende magico un viaggio, la sua imprevedibilità; nel momento in cui abbiamo messo i piedi a terra dopo le tante ore di viaggio, una forza ci ha attratti verso la biglietteria per chiedere se vi fosse un bus in partenza per la frontiera con il Cile, in direzione Trevelin e Futaleufù, opposta a quella che avremmo dovuto prendere per raggiungere Bariloche qualche giorno più avanti.


Il bus per la frontiera sarebbe partito in 5 minuti e sarebbe stato anche l’ultimo di quella giornata. Non abbiamo avuto un attimo di esitazione, i nostri sguardi si sono incrociati in un cenno affermativo del capo e da lì abbiamo preso una delle decisioni più significative ed importanti della nostra storia di viaggiatori: avevamo appena deciso di intraprendere un’avventura su una delle strade più iconiche del Cile, la Ruta 7, meglio nota come Carretera Austral.

 

Ci siamo immersi in due settimane fatte di luoghi naturali iconici e remoti, incontri con persone meravigliose e siamo stati abbracciati da un senso di ospitalità che ci ha riempito il cuore.



Carretera Austral


Carretera Austral


Carretera Austral

                        

         

Futaleufù

Il primo paesino in cui abbiamo soggiornato dopo il lungo viaggio partito da El Chalten è stato Futaleufù. Non lontano dal confine tra Cile e Argentina, il placido villaggio è immerso in una valle in cui il verde e le montagne attorno la fanno da padrone e le sue stradine sono tranquille ed ordinate. La struttura in cui abbiamo soggiornato per due notti, https://www.hosteriafutaleufu.cl/, era comoda e pulita, gestita dal simpatico Adrian con il suo cane.

 

Nell’unica intera giornata trascorsa qui abbiamo avuto modo di ammirare la Reserva Nacional Futaleufù, un parco naturale ben mantenuto fatto di sentieri e punti panoramici; in particolare, dopo circa un’ora di cammino, abbiamo potuto ammirare la valle ed il fiume dal Mirador El Condor, punto finale del nostro hiking e ben organizzato con una piattaforma in legno da cui si può godere la vista del paesaggio.


Sia l’andata verso il parco che il ritorno in direzione di Futaleufù sono stati facilitati da passaggi in auto ottenuti da persone gentilissime del luogo. Il primo, un ingegnere ambientale di Chaitén che ci ha accolti nel suo veicolo nonostante in quel momento fosse impegnato con il lavoro di osservazione delle strade nella riserva; la seconda, una ragazza del luogo che faceva rientro in paese e che ci ha fatto risparmiare qualche chilometro a piedi grazie alla sua disponibilità.


Grazie alle forze risparmiate, siamo riusciti a completare la giornata salendo sul Mirador Torre de Agua. Situato a lato del paesino, da esso è stato possibile ammirare la bellezza di Futaleufù dall’alto ed i rifessi del sole pomeridiano nella Laguna Espejo.



Reserva Nacional Futaleufù


Mirador El Condor


Laguna Espejo



Chaitén

La vera immersione sulla Carretera Austral è avvenuta quando ci siamo spostati nella città di Chaitén, situata proprio sulla Ruta 7 de Chile.

 

Quando si giunge in questo centro urbano, si avverte subito una sensazione strana, come se l’atmosfera fosse sospesa nel tempo e l’energia in cui ci si immerge quasi piatta; così come piatte risultano le sue case e la sua urbanistica. Dopo del tempo trascorso qui, abbiamo compreso che tutto questo trova spiegazione nella difficile storia recente della città e legata ad una violenta eruzione dell’omonimo vulcano Chaitén avvenuta nel 2008. In quell’occasione tutta la popolazione è stata costretta ad evacuare e parte della città è stata distrutta o danneggiata.

 

Dopo questa calamità nessuno avrebbe scommesso sulla ripartenza della vita in questo paesino cileno e solo la caparbietà dei suoi abitanti ha permesso negli anni successivi una lenta ma convinta ripresa dell’urbanizzazione e della vita locale.



Chaiten


Chaiten


Chaiten

Chaitén è meta di riferimento sulla Carretera Austral per visitare il Parco Pumalin ed il già menzionato Vulcano Chaitén.
Noi abbiamo evitato la salita sul vulcano e ci siamo immersi nell’hiking di due splendidi sentieri del parco: Il Sendero los Alerces e quello de las Cascadas Escondidas.

Il primo è molto breve, circa 700m di percorso, ma sufficienti per immergersi in un santuario della natura, la casa di alberi millenari, i Larici (los Alerces) per l’appunto; questi si mostrano nella loro placida imponenza, alti e dai tronchi robusti, testimoni di epoche e generazioni, custodi di un tempo ben più grande rispetto alla nostra piccola esistenza.

Il secondo sentiero è stato più impegnativo dal punto di vista fisico, ma ci ha dato la soddisfazione di ammirare due splendide cascate lungo il percorso.


Parque Pumalin - Los Alerces


Parque Pumalin - Los Alerces


Parque Pumalin


Parque Pumalin


Parque Pumalin


Parque Pumalin - Cascadas Escondidas


Chaitén ci ha regalato l’incontro con persone meravigliose, uno dei tanti preziosi regali di questo viaggio. Ci tengo a ricordare Marie, donna francese e presenza leggera, è stata nostra compagna di cammino nei percorsi del Parco Pumalin; ci ha raccontato la sua storia, la scoperta del dono di guaritrice, la difficile accettazione da parte dei figli di questa sua scoperta ed il viaggio di uno dei suoi ragazzi in bici in Bolivia con moglie e bimbo piccolo.


Puyuhuapi

Poi abbiamo incontrato tre ragazze tedesche, Lisa, Carmen e Katarina, divertenti e piene di vita, sono state compagne di viaggio nel cammino che ci ha portati alla tappa successiva della nostra avventura sulla Carretera Austral, il paesino di Puyuhuapi


In questo piccolo centro abitato sulle sponde di un fiordo pieno di fascino e mistero, si sono consumate giornate intense dal punto di vista umano e paesaggistico.



Puyuhuapi

Scorcio di Puyuhuapi

Il fiordo di Puyuhuapi

Una stradina di Puyuhuapi

Puyuhuapi



Qui abbiamo soggiornato presso l’Hospedaje di Claudio e Rosa (link) e la struttura è diventata praticamente la nostra casa cilena per quattro giorni. In questo luogo caldo e accogliente la coppia ci ha trattati come se fossimo stati amici di famiglia da tempo; colazioni abbondanti e gustose, sorrisi e simpatia, senso continuo dell’aiuto e l’invito alla cena di capodanno in cui siamo stati parti integranti della loro famiglia.

 

Abbiamo condiviso con Claudio, Rosa, e altre tre ragazze tedesche ospiti con noi del B&B, Antonia Kristina e Ana, l’ultimo pasto del 2022 a base di Cordero, Insalata, pane cileno, vino ed un’atmosfera piena di serenità ed allegria. Insieme a questo profondo senso di ospitalità, devo sottolineare che la cena ci è stata anche offerta; un gesto che ci ha commosso e riempito d’amore nei loro confronti.

 

Abbiamo seguito il conto alla rovescia verso la mezzanotte aiutati da un programma sulla TV nazionale, scena che mi ha riportato un po’ a ciò che facciamo spesso nelle case italiane; a countdown finito sono partiti brindisi, abbracci e sorrisi…benvenuto 2023.

 

La serata è proseguita nella palestra della scuola del paese in cui si sono riversati quasi tutti gli abitanti ed i viaggiatori per ballare e bere qualche bicchiere in compagnia.



Il gruppo di Capodanno de l'Hostal Don Claudio


Cenone di Capodanno al Don Claudio


Faccio un piccolo passo indietro per ricordare l’incontro con Evaristo (Vary) poche ore dopo essere arrivati in paese. Ragazzo cileno dai mille interessi, primo fra tutti l’essere produttore di birra, sarà nostro amico non solo nei giorni a Puyuhuapi, ma anche per il resto della nostra avventura sudamericana. I momenti più belli di condivisione con lui sono avvenuti quando saremmo stati ospiti in casa sua a Panqueue qualche settimana più tardi o quando ci avrebbe fatto da guida in una ricca giornata alla scoperta di Valparaiso sempre nello stesso periodo.


Con lui, Lisa, Carmen, Katarina, le altre ragazze del nostro ostello e la simpatica Janka, abbiamo creato una vera e propria comitiva di amici in uno sperduto paesino della Carretera Austral nei giorni che hanno abbracciato il passaggio verso il nuovo anno, davvero una bella sorpresa.



Con gli amici viaggiatori a Puyuhuapi


Con gli amici viaggiatori a Puyuhuapi


Il 31 Dicembre del 2022 abbiamo salutato l’anno con un bellissimo trekking all’interno del parco nazionale di Queulat, non lontano da Puyuhuapi; qui abbiamo ammirato la maestosità del ghiacciaio Ventisquero Colgante sia dal mirador raggiunto proprio attraverso il trekking, sia dal molo della Laguna Tempanos.



Parque Queulat

Il gruppo del trekking con il Ventisquero Colgante sullo sfondo

Ghiacciaio Ventisquero Colgante

Ventisquero Colgante

Ventisquero Colgante



Nei primi due giorni dell’anno siamo rimasti a Puyuhuapi, a causa dell’assenza di collegamenti urbani, ed abbiamo così potuto godere della magia del fiordo avvolto dalle nebbie stagionali e dalla atmosfera e dal silenzio di questi luoghi fermi nel tempo.

 

Tappa successiva sulla Carretera Austral è stata il paesino di Villa Cerro Castillo, con una sosta di qualche ora nella cittadina di Coyhaique, situata proprio a metà strada verso la nostra destinazione.

 

Elemento di spicco della nostra nuova tappa è il monte che dà il nome al villaggio stesso, il Cerro Castillo la cui sommità è dominante e ben visibile da ogni angolo o stradina.

 

Cerro Castillo

L’indomani al nostro arrivo abbiamo intrapreso il trekking che ci avrebbe condotto verso la sommità della montagna e verso quello che rappresentava il gioiello della scalata, la Laguna Cerro Castillo. Ci sono voluti circa 6 chilometri di pura salita e fatica per affrontare i mille metri di dislivello, ma la ricompensa che si è presentata ai nostri occhi è stata a dir poco mozzafiato: una laguna di montagna dal color turchese intenso, circondata da picchi rocciosi innevati ed un’aria frizzante a lambirne la superficie.

 

Ci siamo fermati circa un paio d’ore per ammirare questo spettacolo, fare qualche foto e mangiare un panino in compagnia dei nostri amici inglesi Sam e Charlotte.

 

Il ritorno in ostello è stato accompagnato da una cioccolata calda che ci ha ristorato dalla stanchezza e dai dolori alle gambe dovuti al faticoso ma bellissimo trekking.

 

Solo un paio di giorni di permanenza a Villa Cerro Castillo sono bastati per farci ammirare un altro gioiello della Carretera Austral e della Patagonia Cilena.



Il Cerro Castillo svetta sul paesino

Trekking al Cerro Castillo

Salendo sul Cerro Castillo

Vista della valle durante il trekking

Trekking al Cerro Castillo

Laguna Cerro Castillo

Cerro Castillo

Particolare della Laguna



 Puerto Rio Tranquilo

Il giorno della partenza ci siamo diretti verso quella che sarebbe poi stata l’ultima tappa del nostro percorso sulla Ruta 7, il villaggio di Puerto Rio Tranquilo sulle sponde del lago General Carrera (meglio conosciuto come Lago Buenos Aires per chi risiede sulle sue sponde argentine).

Il paesino è piuttosto piatto dal punto di vista urbanistico e si è sviluppato negli anni sulle sponde del lago grazie a due tappe di notevole interesse per i viaggiatori: le formazioni rocciose che hanno il culmine nella Catedral de Marmol ed il Ghiacciaio Exploradores.

 

Le prime sono raggiungibili dal molo del paese con una delle tante escursioni in barca organizzate dalle decine di agenzie locali. Il secondo è raggiungibile attraverso un tour guidato ed ha la caratteristica di permettere agli esploratori una passeggiata all’interno delle grotte scavate nel ghiacciaio.

 

Noi abbiamo optato solo per la visita alla Catedral de Marmol ed alle singolari formazioni rocciose caratteristiche di questa zona del Lago General Carrera, un’esperienza che è valsa assolutamente il viaggio fino a Puerto Rio Tranquilo.

 

Per il resto le nostre giornate sono trascorse tra relax e l’incontro con i nostri amici di Puyuhuapi. Una cena nella nostra cabaña a base di spaghetti e vino con Vary, un drink a casa di Lisa, Carmen e Katarina e due risate al bar vicino al molo con Janka e Vary.



Catedrales de Marmol

Catedrales de Marmol

Catedrales de Marmol

Catedrales de Marmol

Catedrales de Marmol

Catedrales de Marmol

Catedrales de Marmol

Sulle sponde del Lago General Carrera

Con Vary e Janka a Puerto Rio Tranquilo


Con Lisa, Carmen e Katharina a Puerto Rio Tranquilo




Il viaggio in bus verso la frontiera argentina di Los Antiguos non solo ha sancito il termine del nostro percorso sulla Carretera Austral, ma ci ha offerto un altro straordinario scorcio dei suoi paesaggi grazie alla strada che lambiva per tutto il tragitto le sponde sud del lago e che ha offerto panorami mozzafiato alle spalle di ogni tornante.



Frontiera di Los Antiguos

Frontiera Los Antiguos

Frontiera Los Antiguos


La Ruta 7 è sempre stata una di quelle destinazioni di viaggio che difficilmente avrei pensato di intraprendere nella mia vita; il fatto di esserci riuscito, seppur non avendola percorsa nella sua totale interezza di circa 1200 chilometri, mi ha riempito il cuore e mi ha dato la convinzione che non ci sono destinazioni impossibili da raggiungere, basta lanciarsi e crederci.




Carretera Austral

Carretera Austral

Carretera Austral

Carretera Austral