Introduzione
Attraversare il centroamerica permette di entrare in
contatto con terre, popoli e culture che inevitabilmente penetrano in te
attraverso i pori della pelle e se si ha la fortuna di procedere con lentezza e
senza tempo attraverso questi luoghi, il processo di permeazione sarร ancora
piรน denso e definitivo.
Vi sono
diversi elementi che rendono questo mix particolarmente attrattivo e vincente.
Quello che
si impone con piรน facilitร , che arriva diretto agli occhi e al cuore, anche
perchรฉ non perde occasione di mostrarsi fiero e rigoglioso, รจ la natura; ricca
e varia ti rapisce anche quando non chiedi di partecipare alla sua danza di
forme e colori, semplicemente non puoi sottrarti al suo gioco seduttivo.
Sa sempre come sorprenderti, non lascia la possibilitร di
abituarsi ad un paesaggio o ad un profilo perchรฉ ha l’abilitร di mutarlo in
nuove forme nell'arco di pochi chilometri, riesce a passare dai boschi montuosi
a meravigliose spiagge tropicali, da vulcani imponenti a immensi laghi che non
ti stancheresti mai di vivere e contemplare, dalla fitta foresta pluviale a canyon
alti e rocciosi; insomma questa unica e seducente protagonista conosce bene le
sue carte e sa giocarle con malizia e perizia con chiunque voglia incontrarla,
anche solo per un incontro fugace.
Altro elemento che contribuisce al fascino del centroamerica
รจ sicuramente costituito dalle sue popolazioni.
Discendenti di antiche civiltร precolombiane,
hanno nel sangue la storia di un popolo che nei secoli ha conosciuto la
crescita e l’espansione di antenati che eccellevano in astrologia, architettura
e agricoltura e la successiva caduta degli stessi per mano delle conquiste
europee avviate nel sedicesimo secolo e che tanta sofferenza e oppressione
hanno portato in queste terre.
Oggi questi popoli vivono per lo piรน di mestieri umili,
legati all'agricoltura o all'artigianato, conducono uno stile di vita semplice, fatto di giornate lunghe e lente,
intenti al commercio di mercanzie nei colorati mercati di paese, coinvolti
nelle attivitร di un intero villaggio, aggregati in famiglie numerose ma unite,
in case piccole ma decorose, alimentandosi di pochi (ripetitivi) prodotti, ma
essenziali per permettere una dieta varia e sostanziosa.
Passando lentamente dal Messico al Guatemala, dall'Honduras
al Nicaragua, si percepisce come queste caratteristiche si perpetuino tra le
popolazioni, creando un filo conduttore che, unito ad una natura fiera della
propria identitร e noncurante dei confini geografici, annulla anche nel
viaggiatore il concetto di dogana o frontiera, facendo sembrare questi termini
totalmente fuori luogo.
Ti rendi conto che quelle tracciate sulle mappe per
distinguere uno stato dall'altro sono solo linee geometriche, figlie di giochi
politici alimentati da necessitร per lo piรน economiche di spartizione delle
terre;
comprendi come gli uomini e le donne che abitano queste terre potrebbero
benissimo essere accomunati da un’unica bandiera, da un’unica identitร e
dall'orgoglio di essere discendenti di alcune tra le piรน affascinanti civiltร che
abbiano mai abitato il nostro pianeta.
Questi popoli sono inoltre depositari del fattore nascosto
che permette di innamorarti dei loro luoghi e di entrare in pieno rapporto
empatico con essi se le tue porte restano comunque aperte e prive di
pregiudizi: tale quid risiede nella capacitร delle persone di accoglierti
sempre con gentilezza e sorrisi, disarmandoti con un fare umile ma fiero,
disposti ad aiutarti senza chiedere nulla in cambio, ad ospitarti ed offrirti
un pasto alla loro tavola, mostrandoti un’unitร familiare e comunitaria che
ormai รจ stata quasi totalmente persa nella societร occidentale.
Tutto questo
a mio parere si cela dietro un’unica parola: ricchezza.
Ne hanno
tanta da donare e noi abbiamo molto da imparare.
Durante la
permanenza in centroamerica ci si abitua facilmente a queste caratteristiche, perdendosi
ogni tanto nell'illusione che quasi la totalitร degli esseri umani e dei luoghi
da essi abitati disponga di simili qualitร .
Ingresso in Costa Rica
L’incedere attraverso
queste terre, dal Messico al Nicaragua, ci ha poi portati in Costa Rica, paese che
forse รจ depositario della natura piรน rigogliosa e della piรน ricca biodiversitร
del continente americano, ma che probabilmente รจ anche quello che tradisce in
maniera piรน marcata i valori sopra citati a causa di un costo della vita
decisamente piรน alto rispetto a tutto il centroamerica e di un approccio al
turismo votato piรน al profitto economico che alla diffusione di un libero accesso
ai propri luoghi, o quanto meno alla portata di tutti.
Questa tendenza รฉ probabilmente
figlia della forte influenza che gli Stati Uniti hanno su questo paese.
E come
spesso accade, quando la presenza del denaro e del profitto si fa strada come
motore trainante nelle viscere di una nazione, anche la sua anima ne esce
inevitabilmente mutata, perdendo un po’ di quel fascino semplice e genuino in
cui abbiamo avuto la possibilitร di immergerci in questa parte di cammino.
L’ingresso in
Costa Rica รจ stato colorato da un incontro a dir poco spassoso avvenuto proprio
presso la frontiera col Nicaragua; qui, dopo una lunga coda per ottenere tutti
i documenti di ingresso, ci imbattiamo in un viaggiatore australiano che si
presenta con volto irresistibilmente simpatico e sorridente sotto l’appellativo
di Miguelito (al secolo Michael).
Neanche un minuto di conoscenza e lo scambio
di battute tra noi รจ giร diretto e pieno di risate, siamo subito buoni amici.
L’Aussie ci
accompagnerร in tutta la prima parte del viaggio in Costa Rica regalandoci
racconti e risate con tempi comici straordinari e frutto di un puro talento
naturale. Al di lร della simpatia, Michael si dimostra anche ragazzo profondo
che, nonostante i soli 27 anni, ha giร riempito la sua vita di un vissuto denso
e ricco di viaggi, storie e aneddoti.
|
Santa Elena
Nel giorno in
cui incontriamo il verde paese, approdiamo al villaggio di Santa Elena,
base tipica per tutti i viaggiatori intenti ad esplorare le celebri foreste
nebulari di Monteverde e dell’omonima Santa Elena.
Queste sono
riserve naturali in cui le fitte nebbie che dominano costantemente il paesaggio
creano un ambiente suggestivo e davvero unico.
Il visitatore, attraverso i
sentieri che si addentrano nella foresta, si trova come catapultato in un luogo
magico, dove รจ possibile venire a contatto con una natura unica e primordiale.
Attirati da
queste caratteristiche non potevamo escludere questa tappa dal nostro cammino.
Una volta
arrivati a Santa Elena, avvertiamo tuttavia anche quel diverso approccio di cui
ho parlato sopra e che rende dissonante per certi versi il Costa Rica rispetto
al resto del centroamerica: nella struttura in cui avremmo alloggiato, appena
giunti a destinazione per il check in, ascoltiamo un insolito spagnolo (parlato
dai gestori locali) condito da una erre tipicamente statunitense e subito ci
vengono proposti i pacchetti per visitare le foreste sopra menzionate ancor
prima di consegnarci le chiavi ed indicarci il letto che tanto avremmo voluto
provare dopo una lunga giornata di viaggio.
Era
inevitabile avvertire qualche differenza con il percorso effettuato finora, ma
tutto questo non ha modificato i nostri programmi e non ci ha distolto dalla visita
di luoghi naturali che nessuna colpa hanno, se non quella di essere depositari
di un’iconica bellezza gestita, ahimรจ, dall’uomo interessato piรน al flusso di
cassa che alla valorizzazione senza scopo di lucro della stessa.
Il parco di
Santa Elena si presenta con un verde fittissimo, alberi alti le cui cime
sembrano quasi abbracciarsi e creare un unico tetto verde a protezione delle
tantissime specie della flora locale. Il percorso nel bosco si articola in
diversi sentieri attraverso i quali si puรฒ godere di un hiking non troppo
impegnativo su un terreno prevalentemente fangoso a causa del forte tasso di
umiditร che permane quasi costantemente in questo luogo.
Anche la
fauna locale รจ molto ricca, ma nostro malgrado non abbiamo avuto modo di
goderne la presenza in quanto i piccoli grandi abitanti del luogo avevano ben
deciso di evitare i percorsi calpestati dall'uomo, almeno nel giorno in cui noi
eravamo (sgraditi?) visitatori.
Il bosco รจ
davvero suggestivo anche se, ad essere onesti, dopo i primi chilometri di
camminata lo scenario inizia a diventare abbastanza ripetitivo e quindi sono le
prime ore trascorse in questo luogo quelle che veramente stupiscono il
viaggiatore con notevole intensitร .
|
|
Un punto panoramico del parco Santa Elena |
Degno di
menzione รจ anche il parco di Monteverde, distante solo pochi chilometri da
Santa Elena e decisamente piรน celebre da un punto di vista mediatico; noi
abbiamo deciso di non visitarlo perchรฉ le caratteristiche morfologiche del
bosco sono praticamente le stesse tra i due parchi e perchรฉ il costo di ingresso di 25$ ci รจ sembrato
davvero eccessivo.
Inoltre c’รจ
da sottolineare che i proventi dovuti all'ingresso nella riserva di Sant’Elena
vengono devoluti allo sviluppo del parco e della comunitร locale, mentre quelli
ottenuti da Monteverde finiscono direttamente nelle tasche della societร
nordamericana che gestisce la proprietร ; altra piccola differenza che ha direzionato
la nostra scelta.
Montezuma (Nicoya)
Il Costa
Rica dispone di una varietร di luoghi davvero impressionante e, per averne un
primo assaggio, una volta lasciato Santa Elena ci siamo catapultati sulla costa
pacifica a sud della penisola di Nicoya, in particolare nel paesino di
Montezuma.
Anche in
tale occasione l’accoglienza in ostello non รจ stata delle migliori.
Ad
un’atmosfera del luogo pacifica e ricca di richiami alla pace e alla
meditazione si รจ contrapposta la figura della gerente, una donna tedesca che
non ha esitato a mostrare evidenti segni di fastidio per la nostra presenza in
reception mentre ci accingevamo alle solite pratiche del check in; anche le
battute piรน brillanti e condite di falsa gentilezza (tentativo estremo di
stemperare gli animi) hanno solo contribuito ad aumentare il suo livello di aciditร ,
al punto che la simpatica teutonica si รจ sempre rivolta a noi nelle ore e nei
giorni successivi con amorevole distacco e disgusto… alla faccia dei richiami
al Buddha e a Krishna presenti nella sua struttura.
L’ostello,
al di lร appunto delle infelici vicende con la gerente, รจ risultato essere
davvero bello, posizionato su una collina appena a ridosso del paesino e delle
sue spiagge, dalle cui balaustre era possibile ammirare scorci di oceano tra la
densa vegetazione; il mix del verde della flora, il blu del mare, brillante
sotto i raggi del sole, e il bianco delle dense e rade nuvole creava ad ogni
ora del giorno una cornice di colori altamente vitale e attrattiva.
|
|
Montezuma in
sรฉ si compone solo di poche strade sature di localini dedicati alla
ristorazione, un solo supermercato e nessun fascino particolare; il suo asso
nella manica consiste nelle spiagge che lo circondano e nella giungla rigogliosa che si
stende sulle colline circostanti.
Il pacifico
qui si tinge di caratteristiche tipiche del carribe ed il mix รจ davvero
suggestivo: spiagge estese e godibili, palme a picco sulla sabbia e colori
brillanti in ogni direzione dello sguardo. Puoi camminare per chilometri e non
uscire mai dalla cornice di questo quadro.
|
Le colline a
ridosso del villaggio inoltre ospitano siti naturali davvero interessanti.
Uno
su tutti รจ rappresentato dalle cascate di Montezuma, raggiungibili a piedi
direttamente dal centro urbano attraverso un piacevole trekking.
Cascata Montezuma |
Stanchi ma felici nel trekking per le cascate |
Nel nostro
incedere attraverso la foresta delle cascate abbiamo anche attraversato
(abusivamente) un ponte sospeso sulla natura circostante con un salto di una
settantina di metri; l’attraversata รจ stata resa suggestiva dall'emozionante
vista del vuoto sotto i piedi e dalle oscillazioni continue del ponte che hanno
reso un po’ piรน avventurosa la camminata.
L’abusivitร del nostro passaggio รจ
stata acclarata da un personaggio che, sulla sponda opposta del ponte, ci ha
chiesto se avessimo una prenotazione; lรฌ capiamo che la costruzione faceva
parte di una struttura alberghiera privata e rappresentava una delle vie
d’accesso alla stessa dando all'ospite l’idea di trovarsi in un film di Indiana
Jones.
Fingendo di non capire cosa chiedesse abbiamo poi ripiegato verso il
punto da cui eravamo entrati, provando cosรฌ per la seconda volta il brivido
della traversata condito da quello "dell’eroico coraggio" per la rottura delle
regole.
Ponte Sospeso |
Santa Teresa (Nicoya)
Dopo due
giorni ricchi dell’intensitร dei suoi luoghi lasciamo Montezuma alla volta di
Santa Teresa, altra celebre localitร sulla costa sud ovest della penisola di
Nicoya.
Probabilmente
inizierรฒ a diventare ripetitivo in questo racconto (oppure questa sta
diventando una peculiaritร del Costa Rica), ma anche a Santa Teresa veniamo
accolti non proprio nel migliore dei modi (se nei 40 anni di vita non avessi
avuto giusto qualche riprova dell’essere una persona abbastanza empatica nei
confronti degli altri essere umani, avrei iniziato a coltivare seri dubbi sulle
mie poche capacitร di instaurare cordiali, o per lo meno normali, rapporti con
i miei simili).
Dopo una
caldissima mattina di viaggio, i cui segni erano fin troppo evidenti sui nostri
visi provati, ci รจ bastato chiedere (con garbo) una piccola delucidazione sul
prezzo della prenotazione (che a mio avviso non corrispondeva con quello
indicato sulla piattaforma da cui avevo prenotato l’alloggio) da indurre il
proprietario, senza dibattito aprire, ad invitarci gentilmente ad annullare la
prenotazione, far dietro front, accomodarci verso l’uscita dell’ostello/campeggio
e cercarne un altro che “tanto il paese ne era pieno”, il tutto con
atteggiamento privo della ben piรน lontana forma di empatia.
Carolina รจ
maestra nel non reagire e farsi coinvolgere emotivamente dalle provocazioni del
mondo esterno, ma io ho un fuoco dentro che in quel momento mi avrebbe fatto
ardere al suolo l’intera struttura del simpatico gestore, includendo nel
pacchetto anche l’immobilizzazione del fortunato mentre avrebbe assistito
impotente alla scena neroniana.
Tuttavia la
maturitร e la meditazione Vipassana mi aiutano ad essere meno impulsivo e cosรฌ, con sano
autocontrollo, un inaspettato aplomb britannico, e la consapevolezza che cercare un’altra struttura libera
in paese con quaranta gradi all'ombra sarebbe stata impresa a dir poco
titanica, riesco ad intavolare una pacifica conversazione con il gentil
interlocutore accettando la sua proposta economica ed abbandonando ogni forma
di argomentazione della mia tesi iniziale (a volte devi abbassare la cresta e
ti devi stare).
A Santa
Teresa abbiamo speso poche ore, necessarie perรฒ per incamerare tutta la selvaggitร
della sua spiaggia e assistere da essa ad un tramonto che ha ripagato ogni
sforzo per giungere qui.
Una volta sparite anche le ultime e piรน remote luci dei
raggi solari, che lenti si erano addormentati dietro l’orizzonte, la vasta
distesa di sabbia ha avuto un potere cosรฌ magnetico da indurci a permanere in
spiaggia per qualche altra ora, abbracciando l’incedere della notte, rotto solo
dalle fiamme del fuoco che avevo acceso con gli arbusti sparpagliati nella
pineta vicina.
Mi piace
ricordare Santa Teresa con l’immagine di queste fiamme, naturali, energetiche e
scoppiettanti, in contrapposizione con quelle che l’ennesimo imprenditore
straniero avrebbe indotto in me con un comportamento lontano dai miei principi
e da quelli della meravigliosa terra che ci stava ospitando.
Spiagge e Tramonto a Santa Teresa |
La penisola
di Nicoya era tappa obbligata del nostro viaggio, perchรฉ raccoglie in se la
suggestione del pacifico, offrendo una notevole concentrazione di spiagge dal
profilo iconico. Tuttavia, sebbene questa striscia di terra non fosse
particolarmente estesa, i collegamenti al suo interno non godono di una rete
particolarmente efficiente, motivo per il quale abbiamo deciso di terminare con
le visite a Montezuma e Santa Teresa la nostra esperienza peninsulare.
Manuel Antonio
Il Costa
Rica ha comunque tanto da offrire per un viaggiatore e nella nostra personale
lista abbiamo inserito il parco naturale di Manuel Antonio come tappa
successiva del viaggio.
Una volta
giunti a destinazione, ignari del fatto che ogni lunedรฌ (giorno da noi
programmato per la visita) la riserva fosse chiusa, siamo stati “costretti” ad
estendere di un ulteriore giorno la nostra permanenza presso la cittadina di
Quepos (avamposto per visitare le bellezze di questa zona). Questa piacevole
costrizione ci ha permesso di conoscere la spiaggia di Espadilla, ubicata a
lato del rinomato parco, che si รจ rivelata un’altra sorprendente scoperta di
questo viaggio.
Piรน
organizzata per l’accoglienza turistica, con piccole strutture fatte di
ombrelloni e sedie da spiaggia (cosa raramente vista finora), questa piccola
striscia di sabbia non ha tuttavia perso il suo fascino naturale e tipico delle
spiagge pacifiche di questa zona, e anch'essa non ha perso l’occasione per
posizionarsi tra le prime in classifica per le suggestioni regalate al tramonto.
Playa Espadilla |
Playa Espadilla |
Tramonto su Playa Espadilla |
Nel giorno
successivo abbiamo finalmente incontrato la riserva Manuel Antonio.
Il comune
denominatore con gli altri parchi visitati finora รจ stato sicuramente la ricca
natura presente all'interno, ma questo ha proposto qualche marcia in piรน; prima
di tutto รจ collocato su una collina che si affaccia su due diverse baie scavate
dal mare, in esso quindi si alternano parti di sentiero pianeggiante e parti in
salita, fino a portarti su punti panoramici mozzafiato (uno in particolare mi
ha ricordato la costiera amalfitana) dove la sosta รจ resa gradevole sia dal
panorama che da una fresca brezza marina che ti accarezza il viso.
Scorci dal parco Manuel Antonio |
Inoltre, a
differenza di Santa Elena, qui la fauna si รจ mostrata a noi senza timidezza
alcuna; durante il percorso abbiamo potuto infatti ammirare scimmie, bradipi,
procioni, cerbiatti, nutrie, iguana e uccelli di diverse specie.
Il parco ha
inoltre diversi sbocchi sulle spiagge che lo circondano, e questo dร la
possibilitร di interrompere il cammino con un bagno in acque calde e limpide.
Spiaggia Manuel Antonio |
Un preistorico incontro |
Proprio su
una di queste spiagge si รจ consumato uno degli incontri piรน simpatici del
viaggio.
Ci avevano informato che procioni e scimmie sono ladri sopraffini e
che fin troppi turisti terminano il loro giro privi di qualche oggetto (a volte
anche prezioso); a tal proposito avevamo ben pensato di tenere legati i nostri
zaini durante la permanenza in spiaggia.
Ebbene la nostra presenza ravvicinata
e le misure di sicurezza adottate non hanno di certo scoraggiato un furbissimo
procione nell'approcciare al mio zaino e riuscire ad aprire la zip della tasca
principale invogliato dall'odore di cibo che proveniva dall'interno.
Fortunatamente (per me) il simpatico amico, dotato tra l’altro di una naturale
banda nera sugli occhi, immagine tipica dei ladri, ne ha ricavato solo una
bustina di plastica vuota di cibo ma ancora troppo impregnata di un invitante
odorino.
Deluso per
lo scarso bottino non ci ha piรน degnato della sua presenza e ha preferito
andare a far razzie presso qualche altro malcapitato turista.
|
Altra
peculiaritร del parco, a mio avviso molto positiva, consiste nell'ammissione ad
esso di un numero non superiore a quattrocento visitatori alla volta; questa
regola evita grossi agglomerati umani e permette non solo maggior spazio e
respiro durante il cammino, ma anche agli animali stessi di non essere puntati
da un’eccessiva platea di spettatori.
In poche
parole Manuel Antonio รจ andato ben oltre le nostre aspettative, ci ha regalato
una giornata unica e diversificata, permettendoci per la prima volta di entrare
in contatto non solo con la ricca flora del luogo, ma finalmente anche con la
fauna, placida e tenera nelle sagome di bradipi e cerbiatti, preistorica negli
incontri con le iguane e furba e goliardica nei visi e nei gesti di scimmie e
procioni.
Oltre ai
bellissimi luoghi che la circondano, Quepos presenta un lungomare piccolo, ma
di tutto rispetto, dal quale abbiamo avuto la possibilitร di effettuare una
piacevole passeggiata ammirando ancora una volta quel tramonto sulle acque del
pacifico che ha iniziato a viziarci per la tanta bellezza che sa proporre e del
quale non potremmo mai stancarci.
Tramonto sul lungomare di Quepos |
Puerto Viejo - Riserva di Cahuita
Con queste
immagini negli occhi lasciamo la costa pacifica del Costa Rica per volgere
verso l’ultima tappa del viaggio in questo paese: il villaggio dal carattere
tipicamente caraibico di Puerto Viejo, bagnato appunto dalle acque del mar dei
caraibi.
L’atmosfera
a Puerto Viejo รจ risultata essere diversa rispetto a quella respirata finora
nell'entroterra e nei luoghi di mare che si affacciano sul Pacifico.
Non รจ
semplice descriverlo in parole, ma ho provato un senso di minor familiaritร nel
camminare per le sue strade, un qualcosa che non ti lascia quel senso di
comfort e appartenenza che molti posti sanno regalarti spontaneamente al primo
incontro o magari dopo qualche giorno di conoscenza.
ร anche vero
che una fastidiosa otite (mia inseparabile compagna, che non perde mai
occasione di ricordarmi la sua esistenza) non ha reso le mie giornate qui delle
piรน piacevoli, ma sono anche sicuro che questo non ha condizionato le mie
sensazioni relative al luogo in quanto ho cercato di ascoltare piรน la pancia
che l’orecchio.
Nel primo giorno di permanenza ho preso una pausa dalle nostre esplorazioni a causa
delle mie condizioni non proprio ottimali, mentre Carolina ha avuto modo di
conoscere le spiagge di Punta Uva e Punta Manzanillo, riuscendo anche ad
entrare nella riserva naturale di quest’ultima, per niente turistica, al punto
che spesso si รจ trovata da sola a contemplare il paesaggio naturale che la
circondava, cosa non da poco ai nostri giorni.
L’eccessivo
isolamento le ha anche creato qualche problema nel trovare la via d’uscita, ma
questa รจ un’altra storia legata piรน che altro all'eterna diatriba tra i
percorsi da lei intrapresi e il suo “spiccato” senso dell’orientamento.
La punta di
diamante di Puerto Viejo รจ senza dubbio il Parco Nazionale Cahuita ed รจ tappa
obbligata per chi decide di spendere qualche giorno da queste parti.
Il parco
dista circa mezzora in autobus dal paese principale e si svolge lungo un
territorio che unisce tratti di percorso immersi nella giungla ad altri
costeggianti il mare.
Esso infatti si estende attraverso una striscia di terra che
dai territori interni entra in mare formando due capi, Punta Cahuita e Punta
Vargas.
Una nota di
merito che ci ha non poco stupiti (trovandoci in Costa Rica) รจ l’assenza di un
costo fisso per l’ingresso al parco naturale; il viaggiatore รจ libero di
lasciare una donazione o entrare gratuitamente.
Il percorso
si svolge su un totale di circa otto chilometri di cui, piรน della metร ,
lambiscono la spiaggia che circonda la riserva. Il cammino in questa prima zona
รจ piuttosto unico, con il continuo contrasto tra i colori della vegetazione,
ricca di palme e piante tropicali, e quelli di un mare che, in assenza di sole
pieno, si presentava con un colore opaco e lattiginoso, tipico dei mari
caraibici quando sono lambiti da raggi solari deboli e filtrati dal fitto manto nuvoloso.
Parco Cahuita |
La seconda
parte del percorso invece si svolge all'interno del parco, entrando in una
vegetazione fittissima ma godibile grazie alla presenza di una passerella
sopraelevata rispetto al terreno.
Abbiamo apprezzato molto questa soluzione in
quanto permette di avere gli occhi puntati principalmente sulla bellezza circostante
piuttosto che al suolo, evitando cosรฌ di prestare troppa attenzione al non
inciampare o calpestare qualche malcapitata creatura del bosco.
Un simpatico Bradipo |
Ci siamo
fermati spesso in contemplazione in questa fase del cammino perchรฉ troppo
affascinante lo spettacolo che ci circondava; in questi piccoli momenti entri
sempre piรน in contatto con la profonda consapevolezza che nulla nella nostra
vita ed in questo mondo sia scontato, che essere lรฌ, in quel luogo, partecipe
delle danza della natura, in un paese a migliaia di chilometri dal tuo,
respirando un pieno senso di libertร , rappresenti un regalo da tenere stretto e
conservare per sempre sotto forma di esperienza ed insegnamento.
Con Cahuita
ci congediamo dal Costa Rica e direi che non avremmo potuto trovare modo
migliore per farlo, per riconciliarci con la parte piรน bella e pura di questo
paese, che lo rappresenta in larga parte, nonostante i tentativi dei capitali
stranieri di erodere un’anima latina e genuina di cui saremo sempre pieni
sostenitori.