Sardegna, 2 settimane in paradiso

 





SARDEGNA 2021

Ed eccoci in un caldo mercoledì 28 Luglio a fare gli ultimi preparativi in vista del viaggio in Sardegna, poco più di due settimane per assaporare i colori, la natura, la storia e i sapori di questa terra così vicina e al contempo così lontana.

E’ vicina in quanto regione e vanto della nostra amata Italia, meta ambita da visitatori provenienti da ogni angolo di mondo, cuore del mar Tirreno che strizza l’occhio alla Corsica da un lato e alla Sicilia dall’altro; lontana perché circondata da un mare che la protegge su tutti i fronti, che ti obbliga ad un certo impegno per raggiungerla, un viaggio in nave o aereo che richiede un minimo di organizzazione, insomma una sorta di  scudo, una forma di protezione che aiuta questa straordinaria isola a mantenere intatto il suo spirito selvatico e affascinante come pochi luoghi sanno esprimere al mondo.

Il viaggio si svolge con il tipico traghetto che salpa da Civitavecchia ed in una traversata notturna di circa otto ore sbarca ad Olbia, porto situato sul versante nord est dell’isola.

Il tempo di sgranchire le ossa un po' bloccate dalla dormita in poltrona, ravvivare i sensi con acqua fredda in viso ed un buon caffè, ed eccoci uscire con l’auto dal ventre della nave diretti senza esitazione verso il primo incontro con la parte di questo territorio che sicuramente sarà costante protagonista del nostro viaggio, le sue splendide spiagge.

 

Itinerario


DAY 1 – Dintorni di Olbia

A meno di un’ora da Olbia arriviamo a Capo Coda Cavallo di sotto i raggi di un sole che già a metà mattinata fa sentire con forza la sua potenza. Il tempo di parcheggiare l’auto (con la t-shirt da strizzare per il sudore) ed eccoci in pochi passi a inebriare la vista con l’azzurro di un mare cristallino e riempire i polmoni dell’aria pulita di macchia mediterranea mista a profumo di mare. I sensi si ravvivano a partire dal contatto della pianta dei piedi con la calda sabbia e con un respiro profondo realizziamo di essere arrivati in una terra meravigliosa.

La spiaggia di Coda Cavallo è situata in una baia molto naturale, che alterna sabbia, scogli, e vegetazione urlante del verso di centinaia cicale accaldate; uno dei suoi caratteri principali è la vista ravvicinata del profilo dell’Isola Molara e di quello di Tavolara alle sue spalle, dolce e verde la prima, imponente e rocciosa la seconda, in una combinazione che crea una dinamica interessante agli occhi.

Questi sono luoghi da cui non ti staccheresti mai, tuttavia il nostro obiettivo è anche esplorare il più possibile l’isola, compatibilmente con le due settimane a disposizione, e non curanti dell’ora più calda del primo pomeriggio, raccogliamo teli e zaini e ci spostiamo verso la Spiaggia di Lu Impostu.

Non lontana da Capo Coda Cavallo, si presenta più apia, sabbiosa e con un mare che presenta toni turchesi ed un’acqua a tratti impercettibile per la sua incredibile trasparenza.

Unica nota stonata è l’eccessiva antropizzazione, tipica di una calda giornata di fine Luglio, che è anche il periodo dell’anno in cui si concentrano le ferie di gran parte degli italiani.

Troviamo un posticino lontano dalla folla dove piazzare i nostri teli e godere dei raggi del sole e la fortuna ci assiste in quanto alle spalle di questo lembo di sabbia possiamo approfittare anche dell’ombra naturale di una piccola pinetina, quasi un miraggio in una giornata così calda.

Dopo un’intera notte in nave e l’aver vissuto la bellezza di due baie nel nord est dell’isola, il nostro primo giorno può anche volgere al termine; rotoliamo lungo la costa est sarda e piazziamo la nostra tenda nel Camping Cala Gonone, in prossimità del Golfo di Orosei, prossima area meta delle nostre esplorazioni.

 

Spiaggia Lu Impostu e profilo di Tavolara in lontananza


DAY 2 – Cala Osalla (Golfo di Orosei)

Decidiamo di trascorrere il secondo giorno di viaggio esplorando una sola baia nei pressi di Cala Gonone, la spiaggia di Cala Osalla. Facilmente raggiungibile dal nostro camping base, la baia si presenta ampia e sabbiosa, ideale per trascorrere una giornata pigra tra sole e mare. L’unica attività della giornata è stata avventurarci in una breve e piacevole camminata nella macchia mediterranea immediatamente a ridosso della spiaggia che poi sbocca in un molo carino e non troppo affollato.

Una cosa che ho adorato di Cala Osalla è stato il piccolo chioschetto di paglia situato proprio alle spalle della zona sabbiosa; gestito da persone squisite e con prezzi più che onesti, qui ho trascorso del buon tempo in ozio, sorseggiando una bevanda fresca all’ombra e godendo della vista di un mare azzurro intenso.

In una giornata così tranquilla ho avuto anche modo di dedicarmi allo shopping folle acquistando ben tre paia di occhiali da sole da un venditore ambulante (evidentemente il dispiacere per la rottura dei miei occhiali storici ed il forte sole mi hanno davvero dato alla testa)

Mentre il sole si addolcisce nelle ore del secondo pomeriggio lasciamo questa tranquilla baia e andiamo ad esplorare l’imbocco della grotta di Ispinigoli, a pochi Km di distanza ed una delle più belle rappresentazioni del carsismo in Sardegna.

Purtroppo l’accesso alla grotta era già chiuso a causa dell’orario, ma la camminata non è stata vana in quanto ci ha permesso di focalizzare l’attenzione su un ristorantino situato a pochi metri di distanza dalla stessa e per il quale abbiamo poi prenotato una cena per i giorni successivi: Ristorante Ispinigoli

  

Cala Osalla e la sua macchia mediterranea


DAY 3 – Cale del Golfo di Orosei in barca

Poche ore sono passate dal nostro arrivo in Sardegna e al terzo giorno ci immergiamo già in uno degli highlight più densi di bellezza dell’intera isola: il tour in barca nel golfo di Orosei.

Le splendide spiagge del golfo di Orosei sono raggiungibili principalmente via mare in quanto situate in conche naturali circondate da rocce e natura; alcune di esse sono raggiungibili anche a piedi attraverso percorsi in trekking non sempre agevoli e alla portata di tutti ed è quindi presto spiegato perché la forma più diffusa per visitarle sia il tour in barca proposto da diverse compagnie private presenti con i loro chioschetti nel porto di Cala Gonone.

Noi scegliamo la compagnia Nuovo Consorzio ed il tour ha il costo di 40€ a persona.

La prima cosa che affascina del giro in barca è l’attraversamento stesso del golfo, cavalcandone le acque e permettendoti una visuale privilegiata del profilo di tutta la costa, rocciosa ma ricca di vegetazione, contornata da un mare che assume sfumature di blu e azzurro sempre diverse, come a formare un quadro in continuo movimento.

Le spiagge da noi visitate sono state:


Cala Mariolu

Probabilmente la perla più preziosa del tour. Piccola e aggraziata con le rocce dalle forme dolci ad incorniciare un mare chiaro e trasparente e con un profilo mai monotono nonostante le piccole dimensioni.

Il solo problema (riscontrato poi nel resto del tour ma più accentuato a Mariolu) è  l’elevata presenza di persone (per i motivi già citati sopra) che ovviamente non ci permette di gustare con calma e pienezza la bellezza naturale del luogo. La primavera o la tarda estate sono periodi sicuramente più favorevoli.


Cala Mariolu


Cala Sisine

Ampia e a forma di mezza luna, presenta alle estremità i suoi punti più interessanti, ove poter giacere all’ombra delle rocce e godere di un mare azzurro brillante. Un aspetto interessante di questa cala è la presenza di un piccolo canion alle sue spalle, scavato da un fiume in secca in estate ma che probabilmente ancora porta le sue acqua a mare durante l’inverno.


Cala Sisine

Cala Luna

Per alcuni aspetti morfologici Cala Luna non si allontana troppo da Sisine, ma rispetto a questa e a tutte le altre spiagge essa presenta delle cavità naturali nella roccia davvero interessanti; sono grotte che non si estendono in profondità, ma che donano al profilo di questo tratto di costa un aspetto davvero unico.


Tipica grotta di Cala Luna


Grotte del Bue Marino

L’intenso tour attraverso le cale più belle del Golfo di Orosei si conclude con la visita alle Grotte del Bue Marino (Ingresso 10€). Così chiamate perché un tempo questa area naturale era dimora dell’elefante marino, le grotte rappresentano una delle più belle testimonianze del carattere carsico della Sardegna. Le visitiamo con un tour guidato di circa un’ora che ci permette di inoltrarci in un percorso lungo un chilometro e mezzo nel ventre della montagna che le ospita. Stalattiti e stalagmiti che si specchiano nelle acque di un piccolo corso d’acqua che ci accompagna per tutto il tragitto, giochi di luce e forme rocciose in continuo cambiamento creano un effetto dinamico e ammaliante per gli occhi, un qualcosa che resterà facilmente impresso nella memoria.

 


DAY 4 – SS 125 da Cala Gonone a Baunei

Nel quarto giorno in terra Sarda, con base sempre al camping di Cala Gonone, partiamo in auto per un giro giornaliero sulla celebre Strada Statale 125. Questa arteria percorre tutto il versante est della Sardegna da nord a sud ed offre a tratti scorci molto suggestivi e panoramici. Noi ne percorriamo un piccolo pezzo, confrontato con la sua estensione totale, ma sufficiente per farci scoprire nuovi e sorprendenti luoghi.

Dopo circa 50Km entriamo nel paesino di Urzulei, famoso per i suoi murales in bianco e nero che raccontano di storia e tradizione locale, di vita campestre e feste popolari.

Gli abitanti di questo luogo vanno fieri delle opere d’arte che adornano le facciate degli edifici, distribuite in maniera abbastanza casuale lungo il percorso e realizzate nel corso degli anni in occasione della festa che accompagna il campionato della morra, evento tipico di questo villaggio e che richiama persone da tutta l’isola e dal resto di Italia e d’Europa.

Dopo aver visitato questo museo a cielo aperto facciamo rotta verso Su Porteddu, punto di partenza per il trekking per Cala Goloritzè e in cui prendiamo solo informazioni per organizzare al meglio il trekking dell’indomani.

Una volta a Su Porteddu ne approfittiamo comunque per una piccola escursione in zona per visitare la Voragine del Golgo Su Sterru, con non poche difficoltà per ritrovare il sentiero verso il parcheggio a causa delle tante sterpaglie.

Degno di nota è il piccolo borgo di Baunei, dove ci dirigiamo ben accaldati dalla precedente passeggiata e nel quale scopriamo la Gelateria Timasù dai prodotti buoni e genuini a base di latte di Capra, una golosità che rinfresca la nostra giornata e rallegra il palato.

E proprio per non farci mancare nulla, a metà pomeriggio ci dirigiamo nuovamente in direzione nord (quella di Cala Gonone) e riusciamo prima a visitare la Grotta di Ispinigoli, meravigliosa rappresentazione carsica dell’isola, e poi a gustare una delle migliori cene di sempre al ristorante adiacente l’ingresso della grotta e da cui prende il nome.

Qui degustiamo piatti della tradizione sarda preparati in maniera magistrale, seduti su una terrazza da cui godiamo di un panorama meraviglioso che ci accompagna per tutta la durata della cena. La cornice si arricchisce con un cielo che sfuma dai colori del tardo pomeriggio, a quelli caldi del tramonto, per lasciare infine posto ad un manto di stelle il cui riflesso brilla nei nostri occhi pieni di gioia.


Murales ad Urzulei

Murales ad Urzulei

Cena con vista ad Ispinigoli

Pura arte culinaria sarda



DAY 5 – Cala Goloritzè

Probabilmente la meta più celebre del golfo di Orosei è Cala Goloritzè, baia dalla bellezza unica che presenta caratteristiche che riescono a farla primeggiare nei confronti delle già citate e ben note cale del golfo.

Ad essa vi si può accedere via mare con un’imbarcazione o attraverso un trekking di medio impegno e della durata di circa 2 ore; il numero di persone ammesse alla spiaggia è limitato, pertanto conviene arrivare ad un orario ragionevole al mattino all’ingresso del sentiero sito nella località di Su Porteddu.

Noi scegliamo il trekking, anche perché è un’occasione unica per godere del cammino all’interno della macchia vegetativa sarda ed inoltre ci potrà donare quel senso di “premio” per lo sforzo fatto una volta raggiunta la spiaggia.

Il sentiero è a tratti tranquillo e pianeggiante, mentre per altri si presenta aspro, roccioso e con discreta pendenza, pertanto è indicato per chi ha una buona condizione fisica di base.

La vegetazione mutevole, i colori e i profumi della macchia, uniti alla presenza di tanto in tanto di qualche pacifico asino, ti accompagnano lungo il cammino, fino al tanto atteso istante in cui gli occhi iniziano ad intravedere la presenza blu del mare. A quel punto si ritrova una nuova energia nelle gambe perché sai che ogni passo ti porterà sempre più vicino all’ambita meta.

Quando finalmente la vegetazione si apre e ci ritroviamo sulla terrazza che domina la baia, gli occhi si inebriano di uno spettacolo unico e seducente: il mare blu intenso ed una baia dal profilo avvolgente chiusa dal fronte roccioso della montagna che sembra voglia proteggere gelosamente questa meraviglia.

Una volta giunti in spiaggia, la giornata a Golritzè trascorre tra nuotate epiche in un mare blu cristallino, arrampicate sulle rocce che circondano la baia, da cui è possibile ammirarne ogni scorcio ed ogni dettaglio di essa, momenti di meritato ozio e pura contemplazione della bellezza della natura.

Come citato già per le precedenti baie del golfo di Orosei, Agosto è probabilmente il mese meno indicato per la loro esplorazione a causa della forte antropizzazione e Cala Goloritzè non rappresenta un’eccezione a questa regola; tuttavia la rara bellezza del luogo ed il numero limitato di persone che vi possono accedere in contemporanea riescono a sopraffare questo aspetto e a regalarti comunque un’esperienza indimenticabile.

 

 

Cala Goloritzè

Cala Goloritzè

Cala Goloritzè


Cala Goloritzè


Cala Goloritzè



DAY 6 – Da Cala Gonone alla Costa Rei

Il sesto giorno di viaggio è dedicato essenzialmente allo spostamento da Cala Gonone, nostra preziosa base per l’esplorazione del golfo di Orosei, alla Costa Rei, situata quasi in estremo sud-est della Sardegna e collegata a Gonone attraverso la celebre statale 125.

Il campeggio che ci accoglie in Costa Rei è il Villaggio Camping Capo Ferrato, struttura discreta e con accesso diretto alla spiaggia, caratteristica unica e che avremmo trovato solo qui in tutto il viaggio

 

DAY 7 – Villasimius

Situata a circa 20 Km da Costa Rei, Villasimius è un celebre centro turistico del sud-est della Sardegna. Qui trascorriamo l’intera giornata al Tanka Village, struttura ricettiva in cui lavora Fabrizia, sorella di Carolina e nella quale le ragazze hanno trascorso con il papà diverse stati in età adolescenziale, costruendo un bagaglio indelebile di ricordi per il tempo vissuto insieme a lui.

 

Carolina e Fabrizia


DAY 8 – Cala Cipolla e regione di Teulada

Dopo 2 notti in Costa Rei, rotoliamo di nuovo sulla strada che ci fa proseguire il nostro viaggio in senso orario lungo il profilo costiero dell’isola ed approdiamo nella zona di Chia. Tentiamo un approccio verso la Spiaggia su Giudeu, ma troviamo il suo profilo un po' anonimo e soprattutto troppo affollato, pertanto decidiamo di proseguire ancora un po' verso ovest; la perseveranza ci premia con l’inaspettato regalo di Cala Cipolla, baia di rara bellezza e meno battuta dal turismo di massa. La presenza umana è tuttavia ingombrante ed un’ulteriore esplorazione ci porta verso una piccola insenatura nascosta, chiamata Scoglio Tuffi, dove abbiamo potuto godere di un mare limpido e cristallino che formava con le rocce una piscina che per lunghi tratti è rimasta ad uso esclusivo solo mio e di Carolina. È stata proprio la bellezza di questo angolo nascosto, unita alla presenza quasi nulla di turisti che ce ne ha fatto innamorare e che personalmente mi ha permesso di eleggerlo ad uno degli luoghi a me più cari e preziosi dell’intera Sardegna.

Questa terra tuttavia ha la capacità di stupirti ad ogni angolo, e una giornata che poteva concludersi con l’esperienza di Cala Cipolla viene invece ulteriormente arricchita dalla scoperta di altri luoghi situati a pochi metri dalla baia.

L’altezza delle scogliere di Capo Spartivento e le correnti ascensionali che accompagnano il volo senza sforzo dei gabbiani ci mostrano un paesaggio quasi assimilabile al profilo delle Cliffs del nord Europa, selvaggio e struggente come esse, ma addolcito dalla presenza di un sole caldo e penetrante, difficilmente presente nei luoghi del nord.

Il Capo è anche il punto di partenza per una passeggiata in natura nella ricca macchia mediterranea che avvolge la Sardegna; un sentiero accompagna il cammino dal Faro, simbolo caratteristico di Spartivento, ad altre piccole spiagge nascoste ed isolate, bagnate da un mare reso brillante dai caldi raggi solari del primo pomeriggio.

In una di queste, cala Porto Spartivento, consumiamo il nostro pranzo e contempliamo l’infinita bellezza di questo piccolo angolo di mondo.

Giornate intense sa regalarti la Sardegna e luoghi in cui poterle terminare in completo relax ed in contatto con la natura. Nel tardo pomeriggio, dopo aver ammirato la spiaggia di Pixinni, arriviamo in un placido agricamping a Porto Pino, semplice ma curato in ogni aspetto, che ci fa da sfondo per ammirare il tramonto tra un morso e l’altro di una fresca anguria.


Cala Cipolla


Scoglio Tuffi


Capo Spartivento


DAY 9 – Da Porto Pino a Porto Flavia

A volte mi lamento per i pochi momenti di riposo che ci concediamo durante questo viaggio, ma poi mi rendo conto che la voglia di esplorare l’isola nel poco tempo a disposizione prende il sopravvento su tutto, sulla fatica fisica ed anche quella mentale, perché non è sempre facile montare e smontare la tenda e tutte le attrezzature nel giro di poche ore, magari nel momento in cui inizi a prendere familiarità con il posto, per poi ripartire verso la meta successiva.

La giornata inizia a Porto Pino, con un’esplorazione alla Spiaggia Is Arenas, celebre per le sue dune bianche ed io aggiungerei anche per un mare di un celeste accecante, trasparente e quasi elettrico, perfetta combinazione con il colore della sabbia circostante.

Le dune ovviamente non hanno la portata dimensionale di quelle tipiche dei deserti, ma presentano una loro personalità, si stendono morbide creando una bella prospettiva ed il colore bianco fornisce ad esse una caratteristica unica.

Un’intera mattinata è sufficiente per apprezzare quest’ulteriore regalo della natura ed una torretta di avvistamento fatta di tralicci in legno gioca a nostro favore per il set fotografico, proponendo la sua sagoma fotogenica come elemento ideale per immortalare il paesaggio.

Da Is Arenas inizia anche il nostro incedere verso il nord ovest della Sardegna e la tappa successiva è il villaggio di Nebida, a circa un’ora a nord di Port Pino. Imperdibile qui è il cammino lungo il Belvedere che si stende sul costale della montagna; da esso si ammira un panorama mozzafiato fatto di scogliera a picco sul mare, isolotti a guisa di guardiani di questo tratto di costa ed i resti di una antica miniera, la cui bellezza decadente si sposa perfettamente con il paesaggio circostante. Le vecchie miniere sono cosa non rara da trovare da queste parti ed incrociarle porta inevitabilmente la mente ad immaginare il lavoro duro e devastante degli uomini che qui hanno lavorato.

Lasciamo Nebida con gli occhi ancora ricchi delle bellezze vissute e ci dirigiamo verso Porto Flavia, altro promontorio iconico del territorio Sardo. Anch’esso rappresenta una ex miniera ormai in disuso e che presenta uno sbocco sul mare con accesso direttamente dal ventre della montagna; questo percorso è visitabile con l’acquisto di un biglietto di ingresso, ma per nostra sgradita sorpresa proprio pochi giorni prima del nostro arrivo erano entrate in vigore nuove restrizioni covid che ci hanno colti impreparati ed impedito così l'ingresso.

La delusione per non aver potuto vivere l’avventura più iconica di Porto Flavia viene cancellata in pochi minuti grazie al maestoso panorama che si può godere dal promontorio; l’elemento che più di tutti contribuisce a rendere l’esperienza visiva unica è il fiordo denominato Pan di Zucchero per l’inconfondibile sagoma che ricorda il suo più celebre cugino sito a Rio de Janeiro.

Questa lunga e intensa giornata ci offre anche la possibilità di un incontro piacevole, quello con Samuele, ragazzo poco più che ventenne intento ad attraversare l’Italia in bici da qualche mese; non è raro incontrare in Sardegna persone che sfidano il caldo estivo e macinano chilometri a colpi di pedalate e sudore spinti da un’incredibile motivazione. Con lui ci rilassiamo in una piacevole chiacchierata sulla spiaggia di Cala Domestica, altro piccolo gioiello che riusciamo a mettere nella tasca dei ricordi di questo bellissimo viaggio.

Verso sera montiamo la tenda al campeggio Ortus de Mari, tra Buggerru e Portixeddu, struttura semplice, ma ben attrezzata e molto accogliente, sicuramente una di quelle in cui abbiamo sentito un ottimo livello energetico.

 

Dune di Porto Pino

Dune di Porto Pino

Dune di Porto Pino


Con Samuele :)

Belvedere di Nebida

Belvedere di Nebida


Pan di Zucchero a Porto Flavia



DAY 10 – Scivu, Piscinas, Capo Pecora

Il nostro viaggio in Sardegna si svolge principalmente lungo la costa dell’Isola, perché ragioni di tempo a disposizione (2 settimane) e caldo intenso dell’entroterra ci spingono a prediligere la terra bagnata dal mare.

Tuttavia la strada che ci porta alla spiaggia di Piscinas ci fa assaggiare il paesaggio brullo, secco e a tratti desertico dell’interno. In particolare sulla Strada provinciale 4 che porta alla spiaggia ci imbattiamo in una costruzione che ci emoziona e ci lascia a bocca aperta: la struttura decadente dell’ormai abbandonata Miniera di Naracauli. Il suo imponente scheletro di pietra e le antiche ciminiere a svettare sui resti dell’edificio immerso nella roccia sarda gli donano la classica caratteristica di luogo fantasma. Nonostante la presenza umana manchi da decenni, esso riesce ancora a trasmettere l’energia e la sofferenza di chi in questo posto ha lavorato piegando la schiena con viso scuro di fuliggine per permettere alla propria famiglia un pasto per la sopravvivenza.

Il passaggio a Naracauli è emozionante e ci concediamo una “Red Hill Mining Town” degli U2 come sottofondo musicale ad accompagnare una scena in cui ci sentiamo catapultati in una realtà parallela.

La spiaggia di Piscinas è davvero grande e non delude in quanto a trasparenza delle sue acque; la presenza delle dune non è così imponente come da aspettative ed il suo profilo lineare non conferisce a questo tratto di costa il fascino brullo ed emozionante delle baie chiuse dai costoni di roccia.

Degna di nota è invece la Spiaggia di Scivu, paesaggisticamente più coinvolgente di Piscinas e divisa in due da una lingua di roccia che cade gradualmente in mare.

La giornata si chiude con uno dei tramonti più intensi di sempre. Capo Pecora offre un profilo unico del promontorio ed una posizione cardinale privilegiata. Queste peculiarità fanno da cornice ogni sera ad un quadro che si tinge dei colori sfumati rosso arancio del sole, che va a nascondersi gradualmente dietro l’orizzonte e mette in risalto la sagoma imponente di questa lingua di terra che si staglia nel mare.


Ingresso a Scivu

Rocce di Scivu

Miniera di Naracauli

Tramonto a Capo Pecora


 

DAY 11 – Oristano e la Penisola del Sinis

L’8 Agosto 2021 posso dire di essere stato nel luogo in Italia che più mi riporta alla memoria i paesaggi d’Irlanda: il Capo San Marco sulla Penisola del Sinis in provincia di Oristano.

La giornata inizia con una visita nella città capoluogo, semi deserta e con un centro così concentrato che lo assaporiamo in un piccolo lasso di tempo. Non lontano dalla città si raggiunge la già citata penisola del Sinis, un promontorio che stende la sua punta verso sud andando a chiudere il versante nord della baia di Oristano.

Questo luogo si vive tramite una camminata spettacolare attraverso la lingua di terra che prima si stringe avvicinando le due sponde opposte del mare per poi riallargarsi a formare una punta circolare. In essa spicca la struttura di un faro e soprattutto un profilo scogliero che per l’aspetto selvaggio riporta alle cliffs delle isole Aaran in Irlanda.

L’isolamento del capo, insieme al sibilo del vento ed al fragore delle onde che si rompono sulla scogliera conferiscono a questo tratto di costa un aspetto selvaggio e decisamente diverso per un’isola che ci accoglie prevalentemente in baie dall’acqua calma e cristallina.

Degne di nota nella penisola del Sinis sono anche l’area archeologica di Tharros, con importanti resti di civiltà antiche, tra ci quella romana, e la Torre di San Giovanni, voluta dalla corona di spagna intorno al XVI secolo, a testimonianza dei popoli e delle culture che nei secoli si sono alternati in questa terra.

In serata arriviamo a Bosa, un grazioso comune a nord di Oristano e scegliamo di passare le successive due notti in un agricamping immerso nel verde, il Su’e Lentu. Montiamo la tenda ai piedi di un’enorme quercia che sprigiona una forte energia protettrice e la sera stessa del nostro arrivo abbiamo il piacere di conversare con la proprietaria e di unirci con gli altri ospiti ad un cerchio sciamanico attorno al fuoco e coperti da un cielo fitto di stelle. Addormentarsi in piena natura, lontano dai rumori cittadini, è quanto di più benefico per lo spirito.


Oristano

                                

Oristano


Capo San Marco

Capo San Marco


Area archeologica di Tharros

Torre di San Giovanni
 
    La Quercia di Su'e Lentu
                                                    
Su'e Lentu




DAY 12 – Tentizzos, Cane Malu, Bosa

I dintorni di Bosa presentano angoli davvero sorprendenti e in questa calda giornata di metà Agosto scegliamo di visitare le spiagge di Tentizzos e Cane Malu.

La prima è rocciosa e presenta larghe spianate dove poter piazzare il proprio telo e godere del paesaggio e del mare; la cosa interessante è che qui è permesso il free camping, cosa che terremo in considerazione se un giorno torneremo da queste parti.

Cane Malu è un altro tratto di costa rocciosa e si mostra come un incredibile paesaggio lunare. Il profilo di questo luogo sembra disegnato per essere il set di un fil ambientato appunto sulla Luna, con distese di roccia bianca interrotte ogni tanto dalla presenza di crateri. In alcuni di essi vi sono anche delle pozze d’acqua.

Il bagno nelle acque di Cane Malu è davvero piacevole e mai monotono in quanto il profilo della costa si apprezza come uno spettacolo visto appunto dalla prospettiva del mare.

La giornata si conclude con una passeggiata nel borgo di Bosa, piccolo gioiello che si affaccia sulla costa occidentale dell’isola. Le sue strade sono curate e piene di botteghe dedite alla vendita di prodotti locali e la passeggiata in salita verso il castello si conclude con un panorama mozzafiato da cui è possibile ammirare il borgo tagliato in due dal fiume Temo che lì a pochi metri termina il suo viaggio verso il mare.


Tentizzos

Tentizzos

Cane Malu

Walkin' on the moon

Cane Malu

Cane Malu

Cane Malu


Bosa

Bosa

Bosa


Bosa


Bosa



DAY 13 – Alghero, Porto Conte, Capo Caccia, Stintino

Lasciata Bosa alle nostre spalle, veniamo incantati da uno dei borghi più famosi d’Italia: la città catalana di Alghero. È meraviglioso passeggiare per le sue viottole e sul camminamento dell’antica muraglia che, ancora intatta, circonda la città.

In Alghero è vivo il segno lasciato dalla dominazione catalana, sia nell’architettura che nella gastronomia, e l’aria che qui si respira mi riporta inevitabilmente alle magiche passeggiate attraverso i borghi delle cittadine spagnole, una delle cose più intense dei miei viaggi attorno al mondo.

È difficile staccarsi da Alghero, ma il nostro incedere verso nord ci riporta sulla strada per visitare prima due punti panoramici, Porto Conte e Capo Caccia, per poi approdare a Stintino sulle celebri spiagge La Pelosa e La Pelosetta.

Tuttavia non riusciamo a godere appieno del tempo trascorso qui in quanto la presenza di persone è davvero troppo elevata ed i costi dei servizi una follia, dal parcheggio ad un semplice caffè. La sosta è d’obbligo per ricaricare un po' le batterie e concederci l’unico bagno della giornata, ma una volta asciugati i costumi volgiamo al termine della giornata approdando in quello che sicuramente sarà il peggior campeggio del viaggio nella zona di Castelsardo.

Due vicini di tenda ci allertano della presenza di battaglioni di formiche che hanno l’abilità di infilarsi ovunque e senza scrupoli; io gli credo e tuttavia provo ad addormentarmi senza pensare troppo all’imminente invasione. Morale della favola termino la mia notte in automobile e alle 06:30 del mattino sono già sveglio a prendere due caffè seduto al tavolo di un bar con vista mare, magra consolazione dopo una nottata in cui hanno decisamente vinto loro, le formiche.


Alghero

Alghero

Alghero

Alghero


Capo Caccia

Stintino

 


Day 14 – Castelsardo, Roccia dell’Elefante, Cala Sarraina, Santa Teresa di Gallura

11 Agosto vuol dire compleanno di Carolina e quale modo migliore per trascorrerlo se non concedendosi una giornata di pieno relax dopo tanto viaggiare e magari qualche coccola? Ovviamente niente di tutto ciò avviene.

Coerenti con il nostro stile di viaggio affrontiamo un’altra giornata densa di luoghi e situazioni, ma a noi piace così e quindi questo sarà il modo migliore per celebrare l’anniversario.

In mattinata scopriamo con piacevole sorpresa il borgo di Castelsardo. Arroccato sulla cima di un costone di roccia, le sue stradine ed edifici antichi ne fanno la cornice per una bella e rilassante passeggiata. Tra i viottoli del borgo è facile imbattersi in esperti artigiani di manufatti in vimini ed è un’esperienza parlare con loro, percepire la storia di quella terra dalle loro parole e comprendere la cura con cui sono dediti alla loro arte. Grazie alla posizione in altura, questo luogo antico è arricchito da diversi scorci panoramici sulla costa che regalano agli occhi una bellissima visione d’insieme di terra e mare.

Non lontano da Castelsardo ci imbattiamo in una bizzarra formazione rocciosa che ha assunto nel tempo la forma della testa di un elefante con tanto di proboscide. La Roccia dell’Elefante gode di una certa fama e, nonostante sia ubicata sul ciglio di una strada a scorrimento, accoglie un discreto numero di curiosi.

Quando l’ora del giorno volge ai suoi picchi più caldi non c’è nulla di meglio che immergersi nelle acque limpide e fresche del mare di Sardegna. Percorrendo la costa nord dell’isola, in direzione est, scegliamo di trascorrere qualche ora in Cala Sarraina. Questa baia è una piacevole scoperta, brulla, piena di natura, con rocce levigate, sentieri spianati e un bellissimo mare trasparente. Cala Sarraina è così bella che la delusione avuta il giorno precedente a Stintino è solo un lontano ricordo e le sue peculiarità ne fanno sicuramente una delle mie baie preferite dell’intera isola.

Nel tardo pomeriggio giungiamo all’Agricamping Petra di Cossu, alle porte di Santa Teresa di Gallura, dove montiamo la nostra tenda. Il posto è carino e naturale, ma la gestione la definirei un po' bizzarra. Devo far notare alla proprietaria che l’area in cui ci ha indicato di piazzare la tenda era piena dei ricordi di un allegro intestino di vacca; non che non ci piacciano le esperienze naturali, ma a tutto c’è un limite. Finisco per rastrellare i doni dei bovini prima di una doccia super rilassante.

La giornata si conclude con una bellissima sorpresa; dopo vari tentativi fallimentari di prenotazione in vari agriturismi della zona per cenare e celebrare insieme il compleanno di Carol, quando ormai le speranze erano terminate, riceviamo la telefonata di quello che probabilmente è il miglior ristorantino di quell'area ed in cui si erano appena liberati gli unici due posti. Cogliamo questo segno del destino e trascorriamo una bellissima serata presso l’Agriturismo Li Nalboni, mangiando prodotti tipici della tradizione sarda e coinvolgendo a fine serata tutti i commensali in un corale “tanti auguri a te” per Carolina che difficilmente scorderà questo singolare compleanno.


Castelsardo

Castelsardo

Castelsardo

Castelsardo

Castelsardo

Castelsardo

Castelsardo


Roccia dell'Elefante

Cala Sarraina

Cala Sarraina

Cala Sarraina

Cala Sarraina

Birthday Girl



Day 15 – Capo Testa, Valle della Luna, Tramonto a Santa Teresa

L’ultimo giorno di viaggio ci regala uno dei posti più iconici dell’isola e probabilmente uno di quelli che ambivamo di più a visitare: La Valle della Luna.

Situata su Capo Testa, piccolo promontorio collegato al territorio di Santa Teresa da una strisciolina di terra, la Valle mostra una magia tutta sua già dai primi passi affrontati per inoltrarsi in essa. Con un sentiero che parte dalla strada principale ci si inoltra all’interno di un percorso prima fitto di vegetazione e rocce e che poi si apre su un mare cristallino e protetto dalla non facile accessibilità del luogo.

Nella Valle della Luna vive una comunità di persone che è anche un po' custode del posto; ovviamente nessuna forma di proprietà sancisce la divisione delle terra che resta di assoluto dominio pubblico ed ognuno è libero di restare qui per diversi giorni o solo per una manciata d’ore.

Noi esploriamo un po' tutto il promontorio e trascorriamo qualche ora tra bagni nelle sue acque meravigliose e relax stesi su una delle tante rocce presenti qui.

Lasciata la Valle alle nostre spalle ci spostiamo nel paesino di Santa Teresa di Gallura e dal Belvedere di Torre Longonsardo ammiriamo un bellissimo tramonto, con le note di Heartland in sottofondo e la consapevolezza di aver vissuto per due settimane una terra straordinaria e che ha lasciato tanto benessere nelle nostre anime.

Arrivederci Sardegna.


Valle della Luna

Valle della Luna

Valle della Luna

Valle della Luna

Valle della Luna

Valle della Luna

Valle della Luna

Capo Testa

Valle della Luna

Capo Testa

Belvedere di Torre Longonsardo

Belvedere di Torre Longonsardo

Tramonto a Santa Teresa di Gallura







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